Storia dell’AGESCI

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Nel 1916, ad opera di Mario di Carpegna, aristocratico appartenente alla “Guardia nobile” del Papa, fu fondata l’ASCI (Associazione Scoutistica cattolica italiana) con approvazione pontificia e la nomina di un Assistente Ecclesiastico. Fin dall’origine la formazione cristiana dei ragazzi è stato uno dei punti centrali dell’educazione scout, vissuta secondo la sensibilità del tempo: l’educazione dei giovani in quegli anni, infatti, non era pensabile al di fuori di una prospettiva e di una impostazione di tipo cristiano. Questo punto di partenza, tuttavia, rimarrà sempre ben chiaro nella tradizione educativa dello scautismo cattolico, costituendo ancor oggi una delle sue peculiarità più importanti: la consapevolezza che ogni itinerario educativo proposto ai ragazzi è inserito in una prospettiva antropologica che si ispira alla visione cristiana dell’uomo e che costituisce nel contempo un’occasione di ulteriore crescita nella fede cattolica. L’Associazione agli inizi del novecento continuava a crescere velocemente, anche se in quei primi anni, non aveva vita molto facile. Si arrivò così, durante il fascismo, ai decreti di scioglimento delle associazioni giovanili che non accettavano di divenire opere di regime e così, nel quadro degli accordi che si andavano configurando fra Stato e Chiesa, non fu possibile salvare lo Scautismo. L’Asci fu sciolta, ma non morì del tutto. Molti gruppi continuarono in clandestinità fino alla seconda guerra mondiale, durante la quale molti degli scout che operavano nella clandestinità si adoperarono al fianco della Resistenza e per la salvezza di numerosi ebrei perseguitati. Nel 1944, mutata la situazione l’Asci rinacque come associazione autonoma. Nel frattempo a Roma era nato il primo nucleo dell’AGI (Associazione Guide Italiane) ad opera di alcune giovani e di qualche assistente. Nel dopoguerra le due associazioni conobbero una fase di rapida crescita, in un clima di leale collaborazione ed interazione con la Chiesa; in entrambe si veniva strutturando la formazione dei capi e lentamente ci si apriva ad una crescente collaborazione fra le due stesse associazioni, caratterizzate da una forte attenzione ai ragazzi, al linguaggio per dialogare con loro senza troppi formalismi: la ventata del ’68, che provocò il crollo di molte aggregazioni nel mondo giovanile, fu assorbita dallo Scautismo cattolico in maniera quasi indolore, forse perché già abbastanza preparata ai cambiamenti in atto. Anche all’interno della Chiesa, durante la stagione di rinnovamento culminata nel Concilio Vaticano II, lo Scautismo si è trovato al passo coi tempi, in un certo senso quasi in anticipo; i grandi temi del Concilio (l’immagine di Chiesa come “popolo di Dio” ed il nuovo ruolo riconosciuto ai laici, l’attenzione al mondo ed ai problemi dell’uomo, la forte centralità della Parola di Dio ed una nuova sensibilità liturgica, ed infine, anche il nuovo spirito missionario) sono, infatti, realtà tutte molto congeniali allo spirito ed all’esperienza dello Scautismo cattolico in Italia. Il clima culturale del dopoguerra, il nuovo ruolo della donna nella società e nella Chiesa, lo stesso rinnovamento conciliare, hanno creato successivamente l’occasione favorevole per la nascita di un’unica associazione di guide e scouts cattolici nella quale potessero convivere, nel rispetto reciproco e secondo il principio della coeducazione, ragazzi e ragazze: era il maggio del 1974, nasceva l’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) come risultato della fusione di A.S.C.I. (Associazione Scout Cattolici Italiani) e A.G.I. (Associazione Guide Italiane). L’AGESCI, insieme al C.N.G.E.I. (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani), appartiene al F.I.S. (Federazione Italiana dello Scautismo), al W.O.S.M: (World Organization of the Scout Movement) e alla W.A.G.G.G.S. (World Association of Girl Guides and Girl Scouts). L’AGESCI conta circa 200.000 membri in tutta Italia, organizzati in più di 1.600 gruppi locali e divisi in unità in relazione all’età. Il metodo dell’AGESCI è basato sul Metodo Educativo Scout, inventato nel 1907 da Lord Baden Powell allo scopo di “costruire buoni cittadini”. I membri dell’AGESCI sono divisi in tre fasce d’età.

Bambini e bambine da 8 ad 11 anni (Branca L/C)cappello lupetto

Nel Branco e nel Cerchio i bambini sperimentano i valori degli Scout e delle Guide, attraverso il mondo, rispettivamente, della “Giungla” (sulle tracce de “Il libro della Giungla”) e del “Bosco” (in base al racconto “Sette punti neri”). Nello spirito della famiglia felice e con l’aiuto dei loro Capi i bambini vengono messi nelle condizioni di sviluppare pienamente la propria personalità. I bambini si assumono gradualmente delle responsabilità ed acquisiscono la capacità di vivere insieme agli altri e di aiutare gli altri, secondo i principi Cristiani e la Legge del Branco o del Cerchio. Ogni unità è composta da 20/30 bambini, che si incontrano una volta alla settimana e trascorrono un fine settimana all’aperto una volta al mese; una volta all’anno i bambini partecipano ad un campo di 7/10 giorni, durante i quali vengono ospitati in case, non in tenda.

Ragazzi e ragazze da 12 a 16 anni (Branca E/G)

cappello scout

Questa unità può essere formata da soli ragazzi, da sole ragazze oppure mista. Guide ed Esploratori sono organizzati in Squadriglie; piccoli gruppi formati da 6/8 ragazze e ragazzi di differenti età. Ogni Squadriglia ha il Caposquadriglia, spesso il ragazzo o la ragazza più anziana. Ogni Squadriglia programma ed organizza le proprie attività e le “uscite” all’aperto. Ragazzi e ragazze giocano, pregano e discutono. I Capi aiutano i ragazzi e le ragazze a sviluppare le loro personalità, principalmente attraverso il Caposquadriglia. I ragazzi e le ragazze più anziane dell’unità costituiscono l’Alta Squadriglia, un gruppo che conduce proprie attività ed uscite all’aperto con i Capi per poter affrontare problemi e dibattere di interessi tipici dell’adolescenza. Alcune attività vengono realizzate dall’intero Reparto; un fine settimana all’aperto ogni mese; i campi; gli eventi religiosi. Le attività e la salute del Reparto sono controllate dal Consiglio della Legge. Esistono anche gruppi Scout specializzati nella navigazione a vela, chiamati Scout Nautici.

Ragazzi e Ragazze da 16 a 21 anni. (Branca R/S)

forcola roverfuoco_scolte

La comunità R/S è formata da Rovers, Scolte e Noviziato formato dai Novizi. I Novizi sono i ragazzi e le ragazze da 16 a 17 anni provenienti dal Reparto o aderenti al Movimento Scout/Guide per la prima volta. Per un anno il gruppo prende parte a nuove esperienze insieme ai Capi, acquistando consapevolezza sociale rispetto al servizio alla comunità. Le scelte e le intenzioni maturate nello Scautismo vengono indicate nella Carta di Clan, la quale attesta le adesioni personali ai valori proposti e l’impegno ad aiutare gli altri. Firmando la Carta di Clan si diviene Rover o Scolta. I Rover e le Scolte formano un gruppo detto Clan. Il Clan è una comunità di amici che vivono i valori dello Scautismo ed a questo ispirano la loro vita, con l’obiettivo di imparare, scoprire ed aiutare gli altri. La Route, un campo di una settimana che si realizza una o più volte ogni anno, è la più importante attività all’aperto del Clan. La Route è uno strumento educativo e rappresenta allo stesso tempo un simbolo di scoperta dell’essenzialità in contrapposizione alle comodità quotidiane e alle cose superflue. Insieme ai loro Capi (che condividono i medesimi valori), Scolte e Rover progettano e organizzano le loro attività. Essi discutono eventi e problemi sociali e scelgono gli ambiti nei quali possono offrire il loro servizio, prima in gruppo poi a livello individuale. Il servizio è un’attività libera, concreta e costante, che deve essere animata da spirito di collaborazione. È un modo di aiutare Rover e Scolte a sviluppare generosità e atteggiamenti solidali che riflettono i principi Cattolici. Rover e Scolte possono anche prestare servizio presso un’unità e scegliere di diventare Capi attraverso un particolare iter formativo. Ogni Clan ha una sua storia ed un suo sviluppo. La Carta di Clan stabilisce gli obbiettivi originali del Clan in relazione alle scoperte fatte ed ai valori realizzati. Questi obbiettivi vengono aggiornati in relazione alle nuove esperienze. All’età di 20/21 anni coloro che scelgono di vivere i valori cristiani nello stile di vita Scout/Guida possono richiedere la Partenza. La Partenza è il riconoscimento da parte dei Capi e della comunità del loro impegno a vivere in accordo con le loro scelte.

Comunità Capi (CO.CA.)

Comprende i Capi e gli Assistenti che lavorano nel medesimo Gruppo locale. La loro età è di almeno 20/21 anni. Gli adulti educatori divengono Capi solo dopo due Campi-Scuola ed un anno di tirocinio. Il conseguimento del “Brevetto Internazionale di Capo” è: sancito dall’AGESCI, a nome dell’Organizzazione Mondiale dello Scautismo, con la consegna di un foulard rosa con due carboncini (“Wood Badge”). La Comunità analizza i bisogni dei ragazzi e delle ragazze e le caratteristiche dell’ambiente nel quale essi vivono, quindi pianifica le azioni educative e gli obiettivi da raggiungere nel “Progetto Educativo di Gruppo”. I Capi di ogni singola unità, inoltre, tracciano un quadro particolareggiato delle attività delle risorse e degli strumenti educativi. Tutti i Capi sono responsabili dell’azione educativa di ogni unità, in spirito di servizio ed in totale gratuità. La Comunità Capi rappresenta una palestra di formazione Capi permanente. I Capi studiano ogni aspetto della formazione, stando a contatto con la realtà locale. Molti Capi provengono dalla Comunità Rover/Scolte. Le basi dell’iter di formazione degli educatori si articolano in tre tappe; due Campi Scuola (Regionale e Nazionale), ed un periodo di tirocinio in una unità come aiuto-capo. Ogni anno, inoltre, hanno luogo diversi momenti di formazione, a livello locale e nazionale, su particolari aspetti del metodo educativo, campi di approfondimento tecnico, seminari, incontri di spiritualità, campi bibbia.

Educazione Spirituale

Per l’AGESCI l’educazione spirituale è parte integrante che si ispira al messaggio di Cristo nella Chiesa Cattolica. L’evangelizzazione è parte integrante della vita di ogni giorno. Vengono inserite chiesa1nelle attività riflessioni su situazioni realmente accadute, confrontate con la Legge di Dio. I Capi devono essere Cattolici, mentre la medesima richiesta non si allarga ai ragazzi. Viene affermato chiaramente che l’esperienza Scout fornisce un’opportunità per capire che Gesù vive nella nostra Chiesa: tutti vengono   incoraggiati ad incontrarlo nella vita di ogni giorno. In ogni Comunità Capi c’è posto per uno o più Assistenti Ecclesiastici; essi prendono parte attiva nelle attività dei ragazzi e delle ragazze e promuovono atteggiamenti di apertura e si interessano la vita della Chiesa presentando e testimoniando il messaggio di Cristo.

Coeducazione

La coeducazione è una precisa scelta dell’AGESCI. Ogni unità può essere per ragazzi, per ragazze o mista, in relazione alle scelte e alle risorse di ogni gruppo. Il proposito dell’AGESCI è quello di creare un’atmosfera che aiuti ognuno a scoprire, a rispettare e a collaborare con gli altri, liberi da schemi sociali prefissati. Nelle unità miste, in ogni Comunità Capi ed in tutte le strutture associative (Comitati) si realizza un’equa distribuzione dei ruoli fra uomini e donne: la “diarchia”.

Struttura dell’AGESCI

Il Consiglio Generale è formato dai Delegati Regionali, dai Responsabili Regionali, dagli Assistenti Ecclesiastici e da tutti i membri del Comitato Centrale. Il Consiglio Generale si riunisce una volta all’anno: in tre giorni di dibattiti viene programmata la politica associativa.
Al Consiglio Generale vengono eletti:

  • Il Comitato Centrale: è l’esecutivo nazionale, formato da un presidente ed una presidente, l’Assistente Ecclesiastico Generale, un incaricato ed un’incaricata alla Formazione Capi, l’Assistente Ecclesiastico alla Formazione Capi, un incaricato ed un’incaricata al Metodo e agli Interventi Educativi, un incaricato ed un’incaricata all’Organizzazione;

  • Il Capo Scout e la Capo Guida: rappresentano l’AGESCI L’Assemblea Regionale è formata dai Delegati Regionali, dai Capi e dagli Assistenti della Regione. Nel corso dell’assemblea si discutono i problemi generali dell’associazione e si prendono decisioni che interessano il livello regionale dell’AGESCI

Il Consiglio Regionale elegge:

  • Il Comitato Regionale: è l’esecutivo regionale, formato da un responsabile ed una responsabile, l’Assistente Ecclesiastico regionale e da 3 a 6 capi che si assumono gli incarichi della Formazione Capi, del Metodo e degli Interventi Educativi e dell’Organizzazione;

  • I Delegati Regionali per il Consiglio Generale: il Consiglio Regionale elabora il Progetto Regionale in relazione alle linee approvate dall’Assemblea Regionale e dal Consiglio Generale. Il Consiglio Regionale è costituito dal Comitato Regionale, dai Delegati Regionali e dai Responsabili Zonali. L’Assemblea di Zona è composta dai Capi e dagli Assistenti della Zona (generalmente coincidente con la Diocesi). In questa sede si prendono in esame i progetti locali e si organizzano le attività stagionali.

L’assemblea di Zona elegge:

  • Il Comitato di Zona: è l’esecutivo zonale, formato da 2 Responsabili e da 5 o 10 membri;

  • La Comunità Capi: raduna tutti i Capi e gli Assistenti di ogni Gruppo.

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